Primi test di un nuovo sistema radar per l’analisi del manto nevoso

Nelle scorse settimane all’interno del Large Cube al terraXcube è stata testata una nuova tecnologia, si chiama “Snowave” ed è un prototipo di sistema radar che analizza istantaneamente la composizione del manto nevoso durante la fusione. Il sistema è stato sviluppato all’interno del Laboratorio di Microonde dell’Università di Pavia ed è stato successivamente migliorato e messo a punto all’interno del progetto “CRIOSAR: Applicazioni SAR alla criosfera”, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana con la partecipazione dei ricercatori di Eurac Research.

Primi test di un nuovo sistema radar per l’analisi del manto nevoso© Eurac Research | Riccardo Parin

Analizzare e misurare la neve durante la fusione, tipicamente nel periodo primaverile, è importante per capire lo stato del manto nevoso e la quantità di acqua disponibile nell’immediato futuro. Queste misure sono però particolarmente impegnative perché effettuate manualmente. “Si deve scavare una trincea nel manto nevoso,” spiega Carlo Marin, ricercatore dell’Istituto per l’osservazione della Terra di Eurac Research e tra i ricercatori che hanno lavorato al prototipo, “ed eseguire una serie di misurazioni seguendo un protocollo standard. Di solito si misurano la densità della neve, l’altezza del manto nevoso, la forma e il tipo di grano di neve e il contenuto libero di acqua: ovvero l’acqua generata in quel momento nel manto nevoso che si sta fondendo”.

Snowave è invece uno strumento radar che attraverso onde di diverso tipo riesce ad analizzare istantaneamente l’altezza, la densità del manto nevoso e il contenuto di acqua libera – senza bisogno di alcun intervento manuale. Per far questo, il dispositivo lavora in modalità multifrequenza a doppio ricevitore ovvero utilizza allo stesso tempo diversi echi radar per stimare i parametri della neve sfruttando diverse tipologie di antenne che lavorano a diverse frequenze.

Prima di testare la tecnologia in condizioni reali durante la prossima primavera, i ricercatori hanno deciso di metterla alla prova all’interno del terraXcube. “In una giornata in campo di solito si riescono a fare poche misurazioni,” spiega Riccardo Parin, ingegnere di terraXcube e responsabile dei test, “all’interno del terraXcube siamo invece riusciti ad eseguire più di 100 misurazioni nel giro di poche ore”.

© Eurac Research | Riccardo Parin

Il test  ha  aperto la possibilità di continuare a testare questo tipo di tecnologia in ambiente controllato prima di utilizzarlo in situazioni reali. Dopo un primo round di test, Snowave potrebbe essere miniaturizzato e montato su un drone. “L’obiettivo finale è quello di usare il sistema radar in maniera ripetuta facendo volare un drone sopra l’area di analisi. In questo modo sarebbe possibile avere una panoramica temporale e spaziale del manto nevoso: ovvero capire in tempo reale come sta evolvendo,” spiega Carlo Marin.

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